È online l’articolo di ICIS dedicato al ruolo strategico dei data center in Italia e alle misure previste dalla bozza del Decreto Legge Energia, attualmente in discussione presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
In questo contesto, IDA – Italian Datacenter Association ha espresso il proprio sostegno al decreto, sottolineando l’importanza di una procedura ambientale unica con tempi certi, come evidenziato da Floriano Monteduro, presidente del Comitato Tecnico Energia di IDA. L’obiettivo è garantire un iter autorizzativo più snello, con una durata massima di 10 mesi, per favorire investimenti e accelerare lo sviluppo del settore.
Regole chiare per un settore strategico
Nel mondo dei data center, infrastruttura chiave per la trasformazione digitale del Paese, è fondamentale che le regole siano chiare, unitarie e accessibili a tutti gli operatori, indipendentemente dalle dimensioni. IDA rappresenta un ecosistema eterogeneo, composto in larga parte da piccole e medie imprese, che investono e innovano sul territorio nazionale.
La missione dell’associazione è proprio quella di superare la frammentazione normativa che ha rallentato la crescita del comparto. In questo senso, IDA sostiene la necessità di una legge nazionale che semplifichi gli iter autorizzativi e tuteli l’intero settore.
Un percorso condiviso con le istituzioni
Questa visione è stata accolta anche dal Parlamento, grazie all’impegno dell’onorevole Giulia Pastorella, che ha presentato oltre un anno fa la prima legge delega nazionale dedicata ai data center. Un’iniziativa che ha visto la convergenza di tutte le forze politiche, con il contributo degli onorevoli Enzo Amich, Giulio Centemero, Anna Ascani e Antonino Iaria, e l’adozione di un testo unificato attualmente all’esame della Camera dei Deputati.
IDA conferma la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni per costruire un mercato equo, competitivo e sostenibile, capace di valorizzare le eccellenze italiane e attrarre nuovi investimenti.














































































































































































































